Le caratteristiche dell’acqua potabile, cioè dell’acqua buona da bere sono stabilite per legge. In linea generale l’acqua potabile deve essere trasparente, inodore e di sapore gradevole, deve contenere una giusta quantità di sali minerali e deve essere priva di sostanze nocive e di batteri pericolosi per la nostra salute. La potabilità dell’acqua è controllata e certificata dai gestori degli acquedotti e delle ASL (Aziende Sanitarie Locali).
Noi preleviamo l’acqua che ci serve dalle falde acquifere, dai fiumi, dai laghi e persino dal mare. L’acqua per scopi agricoli o industriali normalmente viene utilizzata così com’è, mentre l’acqua che serve per scopi alimentali deve subire diversi trattamenti che la rendono potabile.
I processi di potabilizzazione dell’acqua
- Sedimentazione e decantazione: L’acqua viene inviata nelle vasche di decantazione dove si libera della maggior parte delle impurità solide più pesanti che si depositano sul fondo delle vasche
- Filtrazione e aerazione: L’acqua, passando attraverso vari strati di ghiaia e di sabbia, si libera delle particelle solide più piccole ancora presenti. Inoltre l’acqua viene smossa con insufflazione di aria per depurarla dalla presenza di eventuali gas nocivi
- Sterilizzazione e demineralizzazione: L’acqua viene quindi sterilizzata con l’aggiunta di cloro o altre sostanze in grado di eliminare i microrganismi pericolosi per la nostra salute. Se necessario, viene anche demineralizzata, cioè privata di una parte dei sali minerali disciolti.
- Distribuzione: L’acqua a questo punto è potabile e viene inviata in appositi serbatoi, dai quali viene erogata agli utenti finali attraverso la rete di distribuzione