Durante la seconda metà del XVIII secolo si verificò un fatto di grandissima importanza. La macchina a vapore è l’invenzione dell’inglese James Watt. Essi era un tecnico scozzese di grande ingegno che aveva lavorato per molto tempo come assistente di un professore di fisica all’Università di Glasgow.
Standogli accanto, aveva assistito a numerosi esperimenti sull’energia sviluppata dal vapore acqueo, ottenuto scaldando un contenitore pieno di acqua su un fornello a carbone. Molti ingegneri, sulla base di questa scoperta, erano riusciti a imprimere un moto verticale a un pistone e avendo costituito delle pompe per estrarre acqua.
Il sogno di Watt , era di trasformare il moto verticale in moto rotatorio, grazie al quale le applicazioni dell’energia del vapore sono state infinite: una ruota che gira, infatti, può essere collegata ad una cinghia alla ruota fissa sull’altra macchina e trasmetterla in movimento. Ci arrivo per la prima volta nel 1765 leggendo libri di meccanica e fisica, interrogando grandi scienziati. Nel 1781 Watt costruì il suo ultimo e finalmente perfetto modello di macchina rotativa a vapore, lo applicò a un filatoio compiendo cosi il primo passo della prima rivoluzione industriale.
