Giovanni Giolitti entra nel governo Zanardelli come ministro dell’Interno e da quel momento terrà le fila della politica italiana. Durante la cosiddetta “L’Età Giolittiana”, nascono le maggiori industrie del paese.
Si costruiscono ferrovie, le assicurazioni diventano statali e la scuola diventa obbligatoria e gratuita fino a 12 anni. Secondo Giolitti, progresso industriale, prosperità del paese, avanzamento culturale e miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Inoltre questi processi solo legati tra loro intimamente e devono svilupparsi con la mediazione dello Stato, attraverso un graduale processo di riforme.
Nei due mandati del primo decennio del 1900, Giolitti introduce nuove norme a tutela del lavoro: sulla vecchiaia, sull’invalidità, sugli infortuni. Nuovi limiti di orario e di età per il lavoro femminile e minorile.