Ariosto e l’Orlando Furioso

Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia il 7 settembre 1474. Il padre, ferrarese, è funzionario presso la corte degli Este; dopo alcuni incarichi in Emilia e in Veneto, si stabilisce con la famiglia tra il 1484 e il 1486 a Ferrara. Morto il padre nel 1500, anche Ludovico entra al servizio Este, che negli anni successivi servirà a vario titolo: prima lavora per Ippolito, terzogenito del duca Ercole I, poi per Alfonso I, successore di Ercole. Nominato governatore della Garfagna, una regione interna della Toscana, tra Lucca e Massa – Carrara, vi si trasferisce dal 1522 al 1525. Rientra poi a Ferrara, da dove si muoverà raramente per alcune missioni diplomatiche. Gli ultimi anni sono dedicati alla versione del Furioso, completata nel 1532. Ariosto muore nel 1533.

Opere e l’Orlando Furioso:

Le opere di Ariosto furono: la lirica, le satire, le commedie, cassaria, suppositi, lena. L’opera più importante e l’Orlando Furioso.

L’Orlando Furioso, capolavoro di Ariosto, è un poema epico cavalleresco composto da 46 canti in ottave – la cui trama riprende l’Orlando innamorato nel punto on cui Boiardo l’aveva interrotto. Fra il 1518 e il 1519 Ariosto scrive altri cinque canti ce verranno pubblicati nel 1545.

La trama dell’Orlando furioso intreccia tre nuclei narrativi principianti: la guerra fra l’esercito cristiano di Carlo Magno e l’esercito saraceno di Agramante; le peripezie di numerosi cavalieri per conquistare l’oggetto dei propri desideri, peripezie culminati con la follia di Orlando; la travagliata storia d’amore tra la cristiana Bradamante il pagante Ruggiero, poi convertito al cristianesimo, destinato ad unirsi in matrimonio, cosi da dar via alla casa d’Este. La trama è complicata e labirintica, i protagonisti si muovono senza sosta alla ricerca di qualcosa e di qualcuno. Nell’animato arazzo narrativo del Furioso, mancano ormai le sicurezze medievali nella coerenza universale del disegno divino, ma vengono meno anche le certezze umanistiche circa la capacità della virtù umana di contrastare la fortuna e forgiare il destino degli individui e del mondo.