L’impero romano d’Oriente rimase in vita. Esso prese il nome di Impero bizantino, da Bisanzio, il nome antico della sua capitale, cioè la città di Costantinopoli.
L’impero bizantino prosperò a lungo principalmente grazie a due fattori: la sua forza economica e la piena collaborazione fra l’imperatore, i cittadini più autorevoli, il patriarca di Costantinopoli, il clero orientale.
Le buone condizione economiche della città della società bizantina permisero nei secoli successivi agli imperatori di riscuotere forti tasse senza che la popolazione.
Le conseguenze fu che gli imperatori bizantini ebbero a disposizione i mezzi per pagare gli eserciti, garantire sicurezza ai commerci. Offrire tributi e riscatti alle tribù germaniche, convincendo cosi ad allontanarsi dal loro territorio e a indirizzarsi verso l’Occidente.
Imperatori bizantini mantengono il loro potere nelle loro mani:
A Costantinopoli, il potere era saldamente nelle mani dell’imperatore: egli guidava un vasto gruppo di alti funzionari e dignitari. Erano i cittadini più ricchi e nobili.
L’imperatore bizantino era inoltre considerato il difensore della vera fede. Era pertanto il capo religioso, con una forte autorità sul patriarca di Costantinopoli, il quale, a sua volta, dalla metà del V secolo costruiva il principale riferimento della Chiesa orientali.
Imperatore Giustiniano riconquista l’Occidentale:
Giustiniano salito al trono nel 527, potè cosi lanciare una vasta campagna di riconquista nel bacino del Mediterraneo: egli conquistò l’Africa del Nord, la Spagna centro-meridionale e l’Italia, strappata agli Ostrogoti dopo una lunga guerra, concludersi nel 553.
