La vita di Francesco Guicciardini nasce a Firenze nel 1483 da un’importante e ricca famiglia impiegata nella vita pubblica della città. Il padre Pietro, ambasciatore dei Medici reso la corte sforzesca di Milano. Indirizza il giovane Francesco verso lo studio del diritto allo scopo di garantire al figlio una carriera.
Nel 1508 Guicciardini entra nella magistratura degli Otto di Guardia. Mostrando subito la propria determinazione di raggiungere una posizione adeguata e forte senso di appartenenza a una cerchia sociale elitaria. Re di Spagna: un incarico prestigioso che segna l’inizio di una carriera politica ai massimi livelli.
Nel 1513, un anno dopo il ritorno del potere dei Medici, Guicciardini torna a Firenze, dove è momentaneamente allontanato dagli incarichi pubblici peri suoi passati legami con la repubblica.
Comincia la stesura del dialogo del reggimento di Firenze, secondo e più articolato intervento su un progetto di governo della città, e assume l’incarico di Commissario generale dell’esercito pontificio, schierato a fianco degli spagnoli nel conflitto che si è appena riaperto con la Francia.
Nel 1530, dopo la definitiva capitolazione della repubblica, Guicciardini viene inviato a Firenze con il capitolo di formulare un progetto istituzionale di governo; nel 1534 è assunto dal duca Alessandro de Medici come consigliere.
Guicciardini si dedica alla stesura della Storia d’Italia, opera che si interrompe alla sua morte, avvenuta nel 1540.