Le opere di Giosuè Carducci
Nel 1878 il poeta scrive un’ode Alla regina d’italia Margherita. Rovesciando le sue convinzioni politiche, matura un avvicinamento alla monarchia sabauda, che celebra anche ufficialmente in varie occasione. Il suo prestigio accademico e la collaborazione con periodici di larga diffusione consolidando la sua già ampia popolarità. E’ la fase della maturità poetica , che si esprime nelle due raccolte Rime Nuove e Odi Barbare.
Ormai l’adesione alla politica aggressiva di Crispi e il successo letterario sanciscono la fama di Carducci come poeta-vate, celebratore dell’Italia umbertina. Nominato senatore del Regno nel 1890, Carducci lavora a liriche che celebrano in senso nazionalistico la storia italiana, confluite, insieme a testi d’ispirazione più intimistica. Nella sua ultima raccolta, Rime e ritmi, edita nel 1899. I crescenti problemi di salute inducono il poeta ad abbandonare nel 1904 l’insegnamento universitario e dedicarsi all’edizione complessiva delle sue Opere, pubblicate in venti volumi presso Zenichelli.
La sua fama i poeta viene consacrata dal premio Nobel per la letteratura. Il primo assegnato a uno scrittore italiano, ricevuto nel 1906, un anno prima della morte.
