Davico Bonino sottolinea il ruolo di ago della bilancia della politica italiana svolto da Lorenzo de Medici, detto il Magnifico (Firenze 1449-1492) durante il Rinascimento, tra Milano degli Sforza, la Roma dei papi e la Napoli degli Aragona.
Si passa poi alla figura di Lorenzo poeta lirico, autore di sonetti, strambotti, ballate e canti carnascialeschi: una produzione ricca e varia, tra cui la Canzone di Bacco, componimento celebre per il noto ritornello: “Quant`è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto sia: di doman non v`è certezza”.
Giancarlo Dettori, dalle Rime, legge i sonetti: “Più che mai bella e men che già mai fera”, “O bella violetta, tu sei nata”; dal Commento, i sonetti: “Datemi pace, ormai sospiri ardenti”, “Cerchi chi vuol le pompe e gli alti onori”, “O sonno placidissimo, ormai vieni”; dai Canti carnascialeschi, la ballata Canzone di Bacco; da Canzoni a ballo, “Chi tempo aspetta, assai tempo si strugge”.