Nella prima fase della sua riflessione sulla storia e sul realismo, Manzoni compone due nei quali, reinterpretando il genere classico della tragedia. Le tragedie si divide in:
La prima tragedia, Il conte di Carmagnola, viene composta con varie interruzioni tra il 1816 e il 1820, mentre Adelchi viene composto nel 1820.
Adelchi:
Il titolo di questa tragedia porta il nome del re dei Longobardi assunto al trono del padre re Desiderio. La vicenda è ambientata nella seconda metà del VIII secolo quando l’ Italia era dominata dai Longobardi che avevano creato un loro regno con capitale Pavia. I Longobardi avevano ampliato il loro potere dando vita a due ducati indipendenti – ducato di Spoleto e ducato di Benevento – situati geograficamente nel mezzo dello Stato Pontificio.
Il re dei Franchi Carlo Magno ha sposato Ermengarda figlia del re Desiderio, che però, per calcolo politico, ripudia. Per questo motivo e per vendicarsi, il re Desiderio intraprende delle ostilità contro il Papa di cui Carlo Magno è protettore, nonostante il figlio Adelchi nutra qualche perplessità. Adelchi è combattuto fra la fedeltà ai suoi doveri familiari e il sentimento religioso che gli fa considerare la guerra contro il Papa ingiusta. La guerra termina la vittoria dei Franchi. In Adelchi un eroe che si ripiega su se stesso ed accetta il destino che gli è stato riservato
Il Conte di Carmagnola:
Il Conte di Carmagnola ha come protagonista un capitano di ventura, al servizio di militari italiani. Nel 1414, egli erra a servizio dei Visconti e in seguito passò al servizio dei Veneziani. Conduce la battaglia Maclodio che vede i Veneziani combattere conto l’esercito milanese. Dopo la vittoria dei Veneziani, il Conte di Carmagnola libera numerosi prigionieri milanesi e sorge il dubbio che il conte si sia alleato con il suo vecchio signore e per questo viene condannato a morte. Con questa tragedia, Manzoni ha voluto rappresentare lo scontro fra un animo generoso e puro e la perfidia e le gelosie dell’ambiente politico.