Nel XV secolo, gli Aztechi, guidati da Montezuma I e poi da Ahuitzotl, estesero il loro regno fino a raggiungere il Guatemala e San Salvador. Anche per questo popolo centroamericano la coltivazione del mais aveva un’importanza fondamentale. Il problema della carenza di terre da coltivare sugli isolotti venne risolto con la creazione delle chinampas, ossia piccole isole formate con il fango delle rive paludose del lago Texcoco e ancorate prima con graticci di canne e poi con le radici degli alberi fissate al suolo. A cadenza fisse, si tenevano nelle città i mercatini, nei quali come moneta di scambio si usava il cacao.
Il commercio era un’attività fiorire e i mercanti erano una classe privilegiata. Le cariche dirigenti, un tempo elettive, divennero ereditarie, dando vita a un’aristocrazia, anche se il potere era in mano a un imperatore, coadiuvato da un consigliere detto Donna serpente.
La religione:
Per gli Aztechi l’universo si componeva di tre livelli: il Cielo,la Terra, piatta e circondata dalle acque; il mondo sotterraneo. Essi adorava un gran numero di divinità, sia maschili che femminili. Praticavano sacrifici umani, in particolari durante la Festa del Sole, nelle quale strappavano il cuore a molti prigionieri di guerra.
